La mia ex vicina di casa — che purtroppo è diventata l’attuale vicina dei miei genitori — ha una passione chiara e assoluta: gli affari degli altri.
Ma non parliamo di semplice curiosità da condominio. No. Lei ha fatto dello spiare un vero e proprio mestiere, con orari, turni e una costanza invidiabile.
Ha una finestra che dà direttamente sul vialetto d’ingresso e, da lì, gestisce quella che io ormai chiamo la sua torre di controllo. Nulla le sfugge. Nessuno entra o esce da quella casa senza che lei prenda appunti mentali su vestiti, orari, buste, parcheggi e andature.
Non scherzo: una volta ha fatto notare a mia madre che camminava “in modo diverso dal solito” e le ha chiesto se aveva mal di schiena.
Ogni volta che una persona nuova si presenta dai miei, nel giro di pochi minuti parte l’operazione “Campanello”. Suona con scuse sempre più creative:
– “Mi è caduto il segnale TV, anche a voi?”
– “Scusate, avete notato strani odori in cortile?”
– “Per caso avete visto un gatto grigio con la coda storta?”
Sempre all’apparenza preoccupata, innocente, coinvolta dal bene comune. Ma in realtà è solo una copertura per vedere chi è quella persona e perché è lì.
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