Mi chiamo Luigi, ho 68 anni e vivo in un condominio a Brescia con mia moglie Elena. Ogni estate la mia terrazza diventa un piccolo angolo felice: piantine, ombrellone, e una piscina smontabile che provo a tenere calda per usarla nelle serate più fresche.
Quest’estate, però, è apparsa una novità: i nuovi vicini, i giovani Francesca e Marco, si sono trasferiti accanto a noi. Lei fa smart working, lui è maestro di yoga: persone tranquille, o almeno così credevo.
I primi giorni, tutto bene. Poi un pomeriggio ho sentito risate e urla: i vicini hanno tirato fuori una piscina gonfiabile gigante e hanno invitato amici e cugini, sino a trasformare la terrazza in una mini festa. Calzini, braccioli, musica—era come una spiaggia.
La mia prima reazione? Fastidio. “Non si può più respirare con ‘sto baccano,” ho borbottato a Elena. Ma ho pensato: è estate, sono giovani, va bene.
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