L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

condominio

Raga, vi aggiorno sul disastro del mio condominio. Vi ricordate l’Airbnb accanto al mio appartamento? Ecco. È finita malissimo. Tipo guerra fredda a colpi di note musicali e vasi di basilico.

All’inizio arriva questa ragazza, Sofia, Erasmus, super tranquilla. La prima sera tutto ok, la seconda pure. Poi una sera verso mezzanotte comincio a sentire musica. Pianoforte. Non sparato, eh, ma comunque… mezzanotte. Io stavo ancora finendo una presentazione per un cliente e dovevo svegliarmi alle sette. Vado a bussare, molto civile. Lei super gentile, si scusa. “Non mi sono resa conto dell’orario”, eccetera. Le credo.

La sera dopo di nuovo: stesso pezzo, stesse note, stessi orari. Aggiungiamo un tizio dal piano di sopra che si mette a canticchiare. Sembrava un club jazz improvvisato. Io faccio finta di niente, ma inizio a segnarmi mentalmente gli orari. E già questo, raga, è sintomo che sto per esplodere.

Passano i giorni e la cosa peggiora. Mercoledì sera trovo addirittura tre persone sul balcone dell’Airbnb a fare aperitivo con musica in sottofondo. Non urlano, per carità. Ma nemmeno sussurrano. Allora lascio un bigliettino anonimo nella buca delle lettere: “Si ricorda che il regolamento condominiale prevede silenzio dopo le 22”. Cortese. Ma fermo.

Ecco un altro VDI:   fischia che ti passa

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