L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, vicini incivili

La sciura

È seduta cinque o sei file avanti a me, inizia chiedendo semplicemente all’amministratore come verrebbero distribuiti i campanelli.
L’amministratore la guarda con l’occhio della mucca che vede passare il treno e le spiega che OVVIAMENTE i campanelli dei due palazzi di via X andranno installati sul cancello di via X, e quelli di via Y al cancello di via Y.

La vicina misteriosa comincia a manifestare malcontento e fa presente che sarebbe meglio installarli tutti su via Y.
Sguardi interrogativi iniziano a dardeggiare tra le file.

L’amministratore spiega pazientemente che no, i campanelli di via X devono trovarsi su via X, non è che si possono mettere altrove.
La “sciura” torna alla carica proponendo che tutti i campanelli vengano installati su entrambi i cancelli.

L’amministratore spiega che non avrebbe senso aumentare i costi di installazione e che forse non è nemmeno legale avere i campanelli di una via ad un altro indirizzo.

La vicina “defecapeni” insiste pretendendo che almeno i campanelli di via X si possano installare sia in via X che in via Y.
Gli altri 119 condomini cominciano a emettere fumo da orecchie, narici e vari altri orifizi.

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L’amministratore dice che no, cazzo, non c’è alcun motivo per complicare le cose.
La tizia non molla e pretende che il SUO campanello, nonostante lei risieda in un palazzo di via X, venga messo su via Y.
I condomini roteano gli occhi talmente forte da creare nuovi sistemi solari, l’amministratore prossimo all’autolesionismo sbotta e chiede “ma insomma, si può sapere perché lei vuole il campanello su via Y anziché su via X dove legalmente risiede?”.

E la fulgida cretina, messa alle strette, spiega con aria di superiorità “Mi sembra ovvio: l’accesso di via X è un vialetto tra i palazzi, mentre quello di via Y è più bello perché attraversa il parco. Io non voglio che i miei ospiti arrivino da via X perché farei brutta figura”.

Specifico che il “parco” sono 25 metri di prato con 4 alberelli, non il giardino di Boboli.
La tizia ci ha tenuti a discutere quaranta minuti e pretendeva di cambiare il progetto, aumentare i costi e contravvenire a regolamenti urbanistici, leggi comunali e ordinario buon senso perché i suoi amici facessero il loro trionfale ingresso attraverso il “parco”…

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