Parecchi anni fa vivevo in un “supercondominio” composto da sei palazzi di circa venti appartamenti ciascuno, con una piccola area verde tra i palazzi.
Dei sei edifici, due avevano il civico su Via X e gli altri quattro su Via Y.
Allego mappa aerea per chiarezza.
All’inizio, l’accesso all’area verde era libero per chiunque e ciascun palazzo aveva la propria campanelliera al portoncino d’ingresso.
A seguito di alcuni piccoli incidenti nell’area verde, si decide di recintare tutta l’area e chiuderla nelle ore notturne.
Questo ovviamente comporta l’installazione di due campanelliere ai nuovi cancelli delle due vie.
Viene indetta una mega riunione di condominio per comunicare dettagli, costi, tempistiche etc.
Ora, se qualcuno di voi è mai stato a una riunione di condominio anche solo da 3 appartamenti, sa che vengono fuori acredini ataviche, conflitti mai sanati, livore gratuito per le scemenze più irrilevanti.
Ora immaginatevi la stessa cosa, moltiplicata per CENTOVENTI unità abitative. Può diventare la battaglia delle Cinque Armate con l’arsenale bellico di Star Wars.
Ecco, a dispetto di ogni aspettativa, per un qualche miracolo tutto scorre pacificamente, vengono fatte considerazioni ragionevoli, critiche costruttive, proposte morigerate e plausibili.
Finché arriva lei. È seduta cinque o sei file avanti a me, inizia chiedendo semplicemente all’amministratore come verrebbero distribuiti i campanelli.
L’amministratore la guarda con l’occhio della mucca che vede passare il treno e le spiega che OVVIAMENTE i campanelli dei due palazzi di via X andranno installati sul cancello di via X, e quelli di via Y al cancello di via Y.
La vicina misteriosa comincia a manifestare malcontento e fa presente che sarebbe meglio installarli tutti su via Y.
Sguardi interrogativi iniziano a dardeggiare tra le file.
L’amministratore spiega pazientemente che no, i campanelli di via X devono trovarsi su via X, non è che si possono mettere altrove.
La “sciura” torna alla carica proponendo che tutti i campanelli vengano installati su entrambi i cancelli.
L’amministratore spiega che non avrebbe senso aumentare i costi di installazione e che forse non è nemmeno legale avere i campanelli di una via ad un altro indirizzo.
La vicina “defecapeni” insiste pretendendo che almeno i campanelli di via X si possano installare sia in via X che in via Y.
Gli altri 119 condomini cominciano a emettere fumo da orecchie, narici e vari altri orifizi.
L’amministratore dice che no, cazzo, non c’è alcun motivo per complicare le cose.
La tizia non molla e pretende che il SUO campanello, nonostante lei risieda in un palazzo di via X, venga messo su via Y.
I condomini roteano gli occhi talmente forte da creare nuovi sistemi solari, l’amministratore prossimo all’autolesionismo sbotta e chiede “ma insomma, si può sapere perché lei vuole il campanello su via Y anziché su via X dove legalmente risiede?”.
E la fulgida cretina, messa alle strette, spiega con aria di superiorità “Mi sembra ovvio: l’accesso di via X è un vialetto tra i palazzi, mentre quello di via Y è più bello perché attraversa il parco. Io non voglio che i miei ospiti arrivino da via X perché farei brutta figura”.
Specifico che il “parco” sono 25 metri di prato con 4 alberelli, non il giardino di Boboli.
La tizia ci ha tenuti a discutere quaranta minuti e pretendeva di cambiare il progetto, aumentare i costi e contravvenire a regolamenti urbanistici, leggi comunali e ordinario buon senso perché i suoi amici facessero il loro trionfale ingresso attraverso il “parco”…
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