L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

E cacace ‘o ca**!

Da poco ho iniziato i lavori di ristrutturazione per trasferirmi dal secondo al primo piano.

Ho organizzato e fatto ogni cosa a norma di legge (essendo il mio lavoro, visto che mi occupo del settore legale). I lavori dureranno 2 mesi visto che sono molto ingenti, la ditta lavora solo negli orari consentiti, non ruba il parcheggio a nessuno per carico e scarico visto che occupa l’unico posto non assegnato che viene usato da tutti all’occorrenza per chi ne avesse bisogno e tutti i condomini sono stati avvisati per tempo.

Giorno uno fase uno:
Ore 8:30, lavori iniziati da 30 min e figlia numero 1 del condomino A si lamenta che il furgone della ditta occupa il posto libero e che il fidanzato ora non può parcheggiare quando la viene a trovare, cosa che accade quotidianamente anche parcheggiando come un cane cieco impedendo il passaggio ad altri veicoli. “Cacace o’ ca**” avrei voluto rispondere, ma mi sono limitato a farle notare che quello non è il suo parcheggio privato e che il furgone si metterà lì ogni volta che sarà disponibile avendo già chiesto sia all’amministratore sia al proprietario. Grugnito di risposta con un “non finisce qui”. NDR non abbiamo ancora cominciato.

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Giorno uno fase due:
Ore 11:30, la distruzione di ogni cosa che ricordasse il mio vecchio appartamento continua e figlia numero 2 del condomino A si lamenta del fatto che essendoci il furgone della ditta parcheggiato e gli operai che salgono e scendono non ha abbastanza privacy per parlare – anche se io avrei utilizzato litigare se non scannarsi – con il fidanzato. “Cacace o’ ca**” parte 2 sempre trattenuto per decenza, le ho detto di non poterla aiutare se non consigliandole di farlo salire a casa sua o di andare altrove.

Giorno uno fase tre:
Ore 13:00, comincia la pausa pranzo e il silenzio pomeridiano, e figlia numero 1 del condomino A torna all’attacco imponendomi di far spostare il furgone perché ora non stanno lavorando e il fidanzato deve venire a pranzo da lei. “Cacace o’ ca**” parte 3, a fine giornata non credo che lo tratterrò a lungo. Faccio notare che non è possibile perché dovranno riprendere il lavoro nel pomeriggio e che il posto auto – non suo – per il momento è occupato.

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Giorno uno fase quattro:
Ore 17:00, arriva il big boss, il condomino A con fare spavaldo si lamenta del casino. Io posso capire che non è che sia piacevole avere i lavori di ristrutturazione nella casa a fianco, ma io questi lavori li devo fare quindi gli chiedo un po’ di comprensione ma che il rumore più forte sarà solo nei primi giorni. Lui non demorde e mi impone (ecco da chi ha preso la figlia) di farli venire solo mezza giornata. “Cacace o’ ca**” parte 4 trattenuto fino alle stremo e convertito in un fermo rifiuto, il condomino se ne va grugnendo (awww la figlia è tutta il papino).

Giorno uno fase cinque:
Ore 18.30, condomino A torna alla carica, figlie 1 e 2 all’uscio della porta che guardano con orgoglio il pater familias che difende l’onore della prole ed io già pregusto una discussione con i fiocchi visto che hanno cacato o’ ca** tutto il giorno:

– Ma lavorano ancora?
– Noooo e che si sono affezionati e non se ne vogliono andare, vuoi provarci tu a cacciarli?
– *Grugnito stizzito* e domani invece?
– Pure, tutti i giorni lavorativi per circa un paio di mesi
– Due mesi? No non è possibile
– Tanto ci vuole, se si affrettano vi avverto, ma non credo: si sono affezionati come ti ho detto
– Dai veniamoci incontro, falli venire solo 3 volte così non mi disturbi e il parcheggio non è sempre occupato
– Ti danno fastidio? E cacace o’ ca**

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Finale:
Gli operai ridono.
La famiglia A grugnisce e contatta l’amministratore.
L’amministratore ride.
L’amministratore appende sulla bacheca una circolare che dichiara che il camion della ditta ha diritto di prelazione sul parcheggio libero.

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