L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Una cena di condominio velenosa

Sono un bel po’ di anni che abito nel mio condominio, un complesso costituito da tre edifici che si affacciano su una piazza comune con giardino.

La piazza è sempre stata utilizzata dai condomini per fare quattro chiacchiere sulle panchine,dai bambini per giocare, andare in bicicletta, fare le festine di compleanno ecc…

Ma l’utilizzo più temuto, almeno dal sottoscritto, era quando bio mamma & co. organizzavano le cene condominiali.

Ma non solo una cena, ennemila cene condominiali. Quella di primavera, quella di inizio estate, quella di mezza estate, quella di fine estate e altre che non ricordo…

Quei ritrovi dove ognuno porta qualcosa da mangiare e deve dire quelle frasi fatte pensando ad altro:

“Mmm che buonoooo” (mi domando come tu sia riuscito a cucinare questa merda, ma è commestibile?)

“Mi daresti la ricetta?” (Piuttosto che cucinare con le tue ricette mangio Simmenthal tutta la vita)

“Complimenti questa torta salata è fantastica” (Se mio cane vede questo vine a casa tua, sale su docia e quando tu apri docia ti piascia su testa, tu sai questo vero? Con l’accento di Joe Bastianich)

Quelle cene in cui devi mettere d’accordo il vegano, con quello che fa la paleo dieta, il celiaco con quello che mangia solo pasta, la perennemente a dieta con il socio ad honorem di McDonald, il diabetico con il cannibale ecc…

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Non sono i tuoi amici, sono i vicini di casa…

Io a dire la verità sono sempre riuscito miracolosamente a scansarle. Quasi tutte…

Ho utilizzato per un po’ la scusa del bambino piccolo che doveva dormire presto, poi è arrivata anche mia figlia, e ho utilizzato la scusa della bambina piccola che anche lei come il fratello doveva andare a letto presto….Poi la scusa di una cena di lavoro, poi i funerali di 73 parenti, poi il surriscaldamento globale, la paura di un suicidio di massa con il gas nervino poi alla fine non sapevo proprio cosa inventare e non ho più avuto scuse….

Mentre mi preparavo per andare a quella maledetta cena mia moglie mi disse: “i bambini (forse) hanno la febbre”… mi stava mentendo spudoratamente lo so, mi stava mandando al patibolo da solo….”ma tu vai pure, non puoi mancare anche questa volta, salutami tutti”, mi disse con modo affranto mentre in lei rimbomba la classica risata del cattivo, muahahaha muahahaha.

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Scesi a cena, pronunciando due o tre frasi di convenienza “eh si sono ammalati” “sto giù solo un po’, mi spiace” “assaggio solo qualcosa”.

E fra frasi fatte, battute scontate la serata scorreva in modo piatto.

Arrivò il momento dei dolci.

Temperatura dell’aria 32 gradi, percepita “ultimo girone infernale verso il centro della terra”, arrivarono i dolci, tanti biscotti e poi lui, il tiramisù…

La giovane mammina delle gemelline dell’Overlook Hotel aveva preparato il tiramisù con mascarpone light e pavesini per farlo più leggero.

Ammetto il mio ripudio in generale verso i pavesini, non perché abbiano la forma di un assorbente, ma proprio perché non sanno da un cazzo….

Ma la scelta di non mangiare il tiramisù fu dettata dalla sete che mi aveva causato una delle 674 torte salate trovate a tavola…Tutte diverse, ma tutte con lo stesso identico sapore.

Dovevo bere qualcosa tra i rimasugli e, tra bibite calde sgasate, vino in bottiglie di plastica non aperte (nessuno ne ha avuto il coraggio), scorsi una bottiglia di birra integra in una borsa frigo.

Birra e tiramisù non c’entrano nulla e nonostante io sia goloso scelsi lei, bionda, algida, fresca: la birra.

Il tiramisù lo mangerò dopo, pensai.

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Dopo 5 minuti il tiramisù era finito…

Pazienza..

La serata si conclude… saluti e ritorno a casa dai miei figli che stavano benissimo. Mia moglie che stava anche lei benissimo, era mezza addormentata sul divano…

Andammo a letto.

Nel cuore della notte sentii i vicini del piano di sotto fare casino, andare in bagno e tirare più volte lo sciacquone.

Poco dopo anche i vicini di lato, medesimi rumori e poi più tardi anche quelli sopra.

O era iniziato il festival “Merdapalooza” e nessuno ci aveva invitato oppure….

Oppure la mammina delle gemelline malefiche dell’Overlook Hotel aveva tentato di avvelenare tutto il condominio con il suo tiramisù…

Noi ci eravamo salvati.

Una birra può salvare la vita, ora lo so.

L’indomani, tutti abbastanza furiosi con la dolce mammina le chiesero cosa avesse utilizzato per fare il tiramisù. In realtà aveva utilizzato ottimi ingredienti. Il tiramisù era stato preparato il giorno prima e lasciato tutta la notte e buona parte del giorno successivo fuori dal frigo!!! Geniale!!!

La mammina aveva tentato di avvelenare il condominio.

Bei tempi quando avevano una vicina aspirante pluriomicida e non lo sapevamo nemmeno.

**Storia pubblicata con l’autorizzazione del genio di Massimo Atzeni 

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