L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

La famiglia iper-cattolica.

Come accennato, nel condominio della storia del parcheggio (https://www.ioeilmiovicino.com/il-parcheggio-2/…) i muri erano veramente leggeri e spesso si sentiva ogni cosa che proveniva dalle case dei vicini.

Litigate, TV troppo alte, musica,… Troppo spesso pareva di abitare tutti nello stesso appartamento. Io ci ho abitato poco più di 4 anni prima di trasferirmi altrove. Il condominio era composto da 6 appartamenti ed era così costituito: il lato a sud aveva case più piccole, con soggiorno/cottura, bagno con vasca, camera matrimoniale e stanzetta/disimpegno (troppo piccola per essere una seconda matrimoniale, ma se si ha un figlio solo può andare bene come singola. Un po’ piccola ma si può fare).

Il soggiorno e la camera matrimoniale erano unite da un terrazzino che correva lungo il lato del palazzo e che copriva un posto auto sottostante. Il lato a nord invece aveva appartamenti con due bagni e una camera matrimoniale extra (quindi potenzialmente c’erano due matrimoniali e una singola), ogni camera aveva una terrazzetta piccola mentre il soggiorno aveva un terrazzone grande.

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I due appartamenti per pianerottolo avevano un muro leggerissimo che li univa e le stanze confinanti erano rispettivamente stanzetta/disimpegno contro seconda matrimoniale. Il lato a sud vedeva la signora vedova al pian terreno, io al primo e la famiglia “normale” (marito, moglie e un figlio 20enne) all’ultimo piano (che poi se ne andarono e subentrò la coppia di neo-sposini).

Il lato nord dal basso aveva i vecchi amministratori, la famiglia iper-cattolica e l’altra coppia anziana all’ultimo piano. Tutto sto pippotto per dire che il muro della mia stanzetta confinava con la camera matrimoniale della figlia adolescente degli iper-cattolici.

Quando sono arrivato io (25 anni), la ragazza aveva più o meno 15-16 anni, suo fratello ne avrà avuti un 2-3 in meno, anno più anno meno. Con loro, ma pure con gli altri i rapporti erano normali. Anzi, molto cordiali. Ci si aiutava e si andava d’accordo. A esclusione del discorso “parcheggio”, pure coi vecchi amministratori tutto sommato i rapporti erano cordiali.

Questa famiglia iper-cattolica era gentilissima solo che erano fissati con la Chiesa. I genitori erano perennemente là, pulivano, sistemavano, organizzavano le gite, gli incontri,… Lei era la perpetua mentre lui era il sacrestano (o qualcosa di simile, non ho mai capito…).

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Andavano in gita coi ragazzini, con gli anziani, le pesche di beneficenza, gli scout,… Insomma tutto quello che aveva a che fare con quel mondo li vedeva partecipare e si trascinavano dietro il figlio piccolo. Il problema è che avevano sempre la Chiesa in testa ma trascuravano la figlia più grande.

Lei infatti, tolte le occasioni importanti (Natale, Pasqua ecc.) aveva mollato quell’ambiente e con la scusa di studiare spesso rimaneva a casa, dove faceva venire le amiche e amici… Soprattutto gli amici!

Dalla mia stanza/disimpegno dove mi spaccavo di Football Manager (erano gli anni in cui ero letteralmente un tossico del gioco e ci passavo sopra ogni momento libero…) li sentivo scopare come ricci. Erano giovani e ci davano dentro alla grande per ore: cigolii continui del letto, testiere che sbattevano sul muro, ansimate, urla e urletti assortiti, richieste di mettersi così o cosà o di fare questo o quest’altro, parolacce,… Tutto il campionario!

Il tipo “invitato” non era nemmeno lo stesso! Diciamo che alla ragazzina piaceva variare… Fatto sta che non per opera dello Spirito Santo la ragazzina rimase incinta che non aveva nemmeno a 17 anni. Poi di nuovo a 19.

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Mi sono trasferito altrove ma so per certo che rimase ancora incinta un paio di anni dopo. Tre figli con tre persone differenti e dei primi due nessuno sa chi è il padre visto il viavai che aveva per casa…

Alla fine ho saputo che si sono trasferiti altrove un po’ per la mancanza di spazio per crescere questi 3 ragazzini e… un po’ per la vergogna…

Ciò che può far riflettere in questa storia è: “possibile abbracciare la famiglia religiosa, senza accorgersi di trascurare quella biologica?” (n.d.r.)

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