Nella giornata di ieri vengo ricoverata in pronto soccorso ostetrico e, all’ottavo mese, mi viene diagnosticata una gravidanza a rischio, 8 ore di PS.

Sono piena di dolori, fatico a respirare e a camminare, torno a casa e trovo la mia piccola di due anni impestata di raffreddore fin sopra i capelli e con un mal di testa tremendo. Mio marito è un angelo, mi aiuta in tutto ma la notte, quando la bambina sta male, è me che vuole. La piccolina si addormenta alle 21.30, ma dopo un’oretta comincia a piangere disperata. Soffre di una patologia che, unita al raffreddore, porta a mal di testa e sangue dal naso a fiumi. Cerco di tranquillizzarla, di darle le medicine per farla stare meglio (a scadenza ogni 6 ore). Lei piange, una decina di minuti… nel mentre anche a me viene il raffreddore di quelli brutti, che devi soffiarti il naso ogni tre secondi.

La nottata passa fra mia figlia che ogni due ore si sveglia piangendo e sanguinando come un maialino al macello ed io che mi soffio il naso grugnendo dal dolore perché ogni volta che mi sforzo per soffiare il naso e tossire sono coltellate alla schiena ed al ventre.

Comprendo benissimo che abbiamo fatto rumore, pur cambiando stanze, sicuramente i vicini hanno sentito, siamo in una villetta a schiera. Ma mentre i vicini da un lato sono comprensivi, quelli dall’altro ci perseguitano da un anno e mezzo. Ad ogni minimo rumore dopo le 22 (la patologia di mia figlia la porta anche a non riuscire a dormire ed abbiamo dovuto cominciare a darle “un aiuto” al compimento dei due anni) ce la fanno pagare.

Per un anno e mezzo ci hanno mandato lettere dall’avvocato per accusarci che spostiamo i mobili (tutti fissati al muro, ma la cosa “divertente” è che la prima lamentela di questo tipo è arrivata quando, causa Covid, noi non avevamo nemmeno un mobile in casa, mangiavamo a terra e dormivamo su un materasso gonfiabile, per tre mesi); secondo loro sbattiamo le ante degli armadi continuamente (sono tutte ammortizzate, tutte, persino le tavolette del cesso lo sono), giochiamo a palla in casa (ho molta cristalleria e sono una maniaca del pulito, figurati se permetto ad una bambina di due anni di giocare a palla in casa, avendo un bel giardinetto). Dulcis in fundo, ci “permettiamo” di chiudere le persiane alle 22 e tirare lo sciacquone del gabinetto di notte se andiamo a fare pipì (ricordo che sono una donna incinta).

Detto ciò… loro ad ogni minimo sgarro – ma anche se non facciamo nulla e loro si convincono che siamo noi a produrre il rumore del camioncino della spazzatura o dal cantiere che abbiamo letteralmente a 500 metri – la mattina dopo alle 7.30/8 ci puniscono lanciando le persiane, sbattendo con la scopa contro il muro per venti minuti ed infine mettendo la musica a palla per tutto il giorno.

Ecco, ora… unendo la descrizione degli eventi di questa notte, a cavallo fra venerdì e sabato, a quella del calvario che stiamo vivendo, dopo un mese di pausa tortura (dato che da un anno e mezzo fanno questa tiritera), a causa dello stare male di mia figlia oggi hanno ricominciato. Hanno messo a palla musica truzza, hanno sbattuto contro il muro, hanno lanciato le persiane. Noi sopportiamo mentre tiriamo via le lenzuola sporche di sangue di mia figlia, perché abbiamo chiamato i carabinieri molte volte e ci hanno detto “signori e che dovremmo fare…”, rifiutandosi di prendere la denuncia.

A breve, se il cielo vorrà, arriverà il secondo bimbo. Ho paura a pensare alle conseguenze se fosse un bimbo che soffre di coliche. Non possiamo vendere. L’unica cosa che possiamo fare è vincere il SuperEnalotto e scappare da qui.

A tutto questo vorrei aggiungere che la prima ed unica volta in cui ci siamo confrontati verbalmente, loro ci hanno esplicitamente detto che a dare loro fastidio è nostra figlia (prima dei due anni non potevamo darle il medicinale per farla dormire), che avremmo dovuto chiuderla in macchina o in cantina quando piangeva perché loro non riuscivano a dormire. Per intenderci, il loro “limite” era alle 22, mia figlia crollava per le 22.30 (solo raramente più tardi) pur alzandosi alle 7 della mattina e non dormendo il pomeriggio. Il giorno che ci siamo trasferiti, addirittura hanno minacciato di picchiare ed uccidere mio marito.

Noi sappiamo che loro parlano male di noi a chiunque li ascolti, ma loro sono famosi per essere dei rompiscatole che hanno avuto da ridire e litigare con tutti, che hanno alzato le mani e creato problemi e mandato lettere dell’avvocato a chiunque per qualunque motivo. Quindi il vicinato ci fa le condoglianze ogni volta che ci incrocia.

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Luca

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