Oggi: L’incoerenza vive al piano di sopra.
Ore 16:30. Suono la batteria. Non in un garage abusivo, non di notte. Di pomeriggio. Con finestre chiuse. In casa mia. Il massimo della criminalità, secondo il pensionato del terzo piano, che bussa al soffitto col manico della scopa come se stesse invocando il Codice Penale.
“Eh ma io riposo a quest’ora!”
Lo stesso, identico pensionato che stamattina — ore 7:03, giusto per non dire all’alba — ha cominciato a trapanare il muro. Non una mensolina. Una perforazione geologica. Non ha smesso neanche per bere un caffè. A un certo punto pensavo volesse attraversare il nostro palazzo per aprirsi un balcone sul lato opposto.
Gli ho fatto notare la sottile incoerenza. La sua risposta, testuale:
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