Nel mio condominio, nel lato ovest, la stagione delle cimici è un evento che si ripete ogni anno con una precisione quasi matematica. Quando le temperature iniziano a salire e l’autunno è alle porte, ecco che queste fastidiose creature si fanno vive, invadendo ogni angolo della zona. Ma, nel nostro condominio, c’è una consuetudine un po’ particolare: non si usa più gettarle nel water, avvolte in un pezzetto di carta igienica, come una volta. No, qui si preferisce un metodo ben più… spettacolare.
Ogni balcone e ogni terrazza del lato ovest si trasforma in una specie di postazione strategica per l’eliminazione delle cimici. Invece di un semplice gesto di disgusto e poi il lavandino, la tecnica comune prevede di avvolgere l’insetto in piccoli pezzetti di carta igienica, richiuderli con del nastro adesivo, e poi lanciare il “pacco” direttamente giù, nel giardino sottostante. Ogni mattina, all’alba, c’è una sorta di traffico intenso di balconi e terrazze, ognuno che si prepara a sbarazzarsi del proprio “ospite” in modo creativo.
E la scena che si crea a metà giornata è decisamente bizzarra. Le cimici, come piccole meteoriti, piovono dal cielo, ma senza il fragore della grandine. A terra, nel giardino sottostante, si accumulano, creando un tappeto di pezzetti di carta igienica e nastro adesivo, come se fosse una strana tempesta di carta. È un po’ come se qualcuno avesse avuto una giornata di pulizie intensiva, ma con la singolare aggiunta di “attività entomologiche” involontarie.
A dire il vero, la scena non manca mai di fare sorridere chi passeggia lungo il sentiero. Ogni tanto qualcuno si ferma, alza lo sguardo verso il cielo e si chiede se, un giorno, il vento non porti giù anche qualche cimice in più, o magari qualche strano oggetto di carta. È il lato “divertente” del condominio, un po’ macabro ma pur sempre parte di quella routine che rende ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, un po’ più unico.
E poi, ogni volta che mi affaccio sul balcone e vedo la “pioggia di cimici” in corso, mi viene da pensare: “Chissà se un giorno il giardino non diventerà un luogo di culto per le cimici, un piccolo regno a loro dedicato”.
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