Ero di ritorno a casa per il weekend e avevo uno zaino con roba che si poteva rompere, barattoli che sarebbero stati ricaricati da sughi casalinghi, un joystick e altra roba, e avevo le cuffie enormi a isolamento sonoro (che la tecnologia sia lodata). Ancora non era giunto il Covid a dare noia quindi ero seduto in prima fila del bus, zaino a fianco a me.
Assieme a me sale una signora che prende i due posti in prima fila dal lato opposto al mio. Questa aveva una figlia teenager e 3 marmocchi di età tra i 5 e 9 anni. Appena 5 minuti dopo la partenza una di quelle bestie inizia a chiedere alla madre il mottino (una merendina) che la madre, ovviamente, non aveva se non nella valigia messa nel bagagliaio.
Ovviamente mica scende a prenderla mentre il bus fa le fermate: si limita a dire al bambino: “Quando arriviamo” mentre la bestia aumenta il volume della voce senza apparente limite. Ma io ho la difesa perfetta, le mie cuffie a isolamento sonoro.
Finito il giro città appena ci immettiamo in autostrada, e quindi sono sicuro che non dovrò spostare lo zaino per far posto a gente, metto le cuffie, arriva l’isolamento, scelgo l’album dei Nightwish adatto e le strilla: “Dammi il mottino” vengono coperte all’80% dalla soave voce di Floor Jansen.
Più o meno a metà viaggio il sonno ha la meglio e mi addormento. Solo per essere svegliato di soprassalto quando qualcuno mi toglie le cuffie di botto! Mi giro e vedo lo zaino a terra con una delle bestie su di esso mentre l’altro mi sta cercando di tirare via le cuffie.
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