L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Cascina degli incubi

Felicemente sposata con un uomo che mi ama tantissimo, o almeno, questo è ciò che mi ha fatto credere per anni. Avevamo da poco avuto il secondo figlio quando lui ha il solito viaggio di lavoro…

Un noiosissimo viaggio di lavoro, ma lui ha pensato bene di farlo con l’ennesima, bellissima escort poco più che ventenne “affittata” direttamente sul posto, solo che… questa volta lo becco in flagranza, quindi poco dopo, gli faccio trovare le valigie fuori dalla porta di casa (ma questo è più che altro materiale per il gruppo “io e i miei cazzo di casi umani” dove racconto le mie splendide vicende coniugali).

Ora sono felicemente separata, ma in quel periodo mi ritrovo con due bambini piccoli che non riesco a gestire e con la coda tra le gambe chiedo aiuto ai miei genitori (santi davvero dei santi) e torno a casa.

Poco dopo, mio padre si rende conto che la casa è troppo piccola per 3 adulti e 2 bambini e fa la cosa più assurda che un padre possa fare per la propria figlia; mette in vendita il piccolo appartamento e prende in affitto una magnifica cascina.

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L’appartamento è enorme, c’è un bel pezzo di terra. L’affitto è assolutamente allineato agli affitti in zona, considerando i metri quadri, insomma in una sola parola: fantastico!

Il nostro vicino di casa è il padrone della cascina; vive di fianco a noi: ha una sua entrata indipendente ma ha anche una servitù di passaggio nella nostra parte di giardino (ma tanto non ci passa mai) -> errore madornale….

I miei hanno messo da parte qualcosa vendendo l’appartamento e a loro parere, prima o poi troveranno qualcosa da acquistare di “bello ed economico”, adatto a loro (ma pensando anche a me). Viviamo 6 mesi circa in questo posto bellissimo, io e mio padre lavoriamo, mia mamma mi aiuta con la gestione dei bambini e la vita sembra aver preso una bella piega.

Improvvisamente poi, cominciano una strana serie di episodi. Iniziano con le macchine (in totale 3). Una mattina ci alziamo e tutte la macchine hanno le ruote completamente sgonfie. La casa è recintata per cui, qualcuno deve aver scavalcato. Primo disagio… va beh, sarà stato qualche ragazzino.

Poi cominciano cose assurde: bombolette di vernice spray sui panni stesi, sulle macchine, scritte di ogni genere. Lanci di uova contro la facciata della casa, lanci di pietre contro le finestre. Secchi dell’immondizia ribaltati, interruttore della luce staccato (esterno), contatore dell’acqua chiuso così come quello del gas.

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Alla fine (dopo aver chiamato anche i carabinieri in seguito all’episodio delle bombolette spray), il padrone di casa ci fa sapere che non ha intenzione di rispettare i termini del contratto (4 anni) e vuole che ce ne andiamo.

Rimaniamo di stucco: abbiamo sempre pagato tutto, siamo sempre stati attenti a non dare alcun tipo di fastidio. Lui candidamente dice che l’appartamento è troppo grosso e che lui ha deciso che lo affitterà a dei ragazzi cinesi che vivranno in 20 in quell’appartamento e lui guadagnerà 10 volte di più di quello che gli diamo noi oggi.

Quando gli facciamo notare che c’è un contratto d’affitto registrato e che scade ogni 4 anni, lui si avvicina a mio padre e gli sussurra “ah, beh, se non volete andarvene, vedrete che le cose peggioreranno e tu hai capito a cosa mi riferisco….”

In quel momento ho pensato che mio padre gli mettesse le mani addosso: era palese il fatto che i dispetti fossero opera di quel maledettissimo bast*rdo.

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Poco tempo dopo abbiamo dovuto lasciare la cascina dei sogni.

Il tizio non ha fatto alcun lavoro di ristrutturazione di quello che era il nostro appartamento. Ci ha stipato dentro un numero imprecisato (ma enorme) di cittadini cinesi. Mi dispiace per quei poveretti, quello che mi fa piacere, invece, è che gli hanno letteralmente distrutto casa e quando intendo completamente, intendo completamente: non solo il mobilio, ma anche le opere in muratura.

Pensate che sia finita qui? No!

Dopo i cinesi, non so come, ha affittato ad un numero ancora maggiore di ragazzi senegalesi che hanno distrutto anche quel poco che era rimasto in piedi (perfino le tubature dell’acqua). Il tizio, da quello che so, si è anche beccato una denuncia per aver affittato in nero e questo comporterebbe anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Noi siamo andati a vivere, tutti insieme in una nuova casetta, in attesa di trovare quella dei nostri sogni: prima o poi ce la faremo.

 

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