L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Trampolino

Ho comprato un trampolino da mettere in giardino, non è molto grande ma credo di poter dire che sia molto divertente per i bambini. Io non ho figli, ma ho due nipoti che vengono spesso da me, figlie di mio fratello, sono due angeli che tengo volentieri. Il trampolino l’ho acquistato ormai 4 anni fa circa ed è stato sicuramente un regalo gradito visto l’uso che le due ragazze ne hanno fatto.

Ormai sono grandicelle (13 e 16) e la scorsa estate è stata l’ultima volta che l’hanno usato.

Torniamo alla scorsa estate, appunto. Ho dei nuovi vicini: padre, madre con 2 figli sui 10/12 anni. In questo periodo, oltre ai 2 figli, ci sono anche i cugini (sono in vacanza e a fine estate torneranno a casa loro) più o meno coetanei. Un giorno la madre dei ragazzi (e zia degli altri 2) mi chiede se è possibile far giocare i bambini nel mio trampolino elastico.

Acconsento senza problemi, però mi assicuro che per una cert’ora smettano di giocare perché quella sera ho gente a cena e mangiamo in giardino.  Lei mi rassicura ed io sono tranquillissima. Mentre sento i bambini (o ragazzini se volete) che si divertono come i matti, penso che devo sbarazzarmi di quell’affare, tanto le mie nipoti non lo usano più. Lo regalerei ai nuovi vicini, ma non hanno il giardino e quel “coso” va per forza messo fuori. Va bene, vorrà dire che a fine estate lo smonterò e lo regalerò a chi potrà usarlo.

Nel frattempo si sono fatte le 19, fuori è ancora giorno ma tra un po’ arrivano gli amici e voglio cominciare a preparare in pace. Mi affaccio e chiedo gentilmente ai ragazzi, di tornare verso casa loro perchè ho da fare. La risposta del più grandicello è stata: “No!“.

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Sono rimasta perplessa per un attimo, poi ho cominciato a ripetere che era ora che andassero a casa propria e ho alzato leggermente i toni. I ragazzini hanno continuato a saltare come se non esistessi… Dopo che ho alzato ulteriormente la voce (stavo quasi strillando) la madre, che mi ha sentita, è uscita e li ha richiamati, ma non prima di avermi chiesto se potevano restare ancora.

Le ho risposto: “No, non possono restare: sto aspettando della gente“.

Si vedeva che lei era piuttosto scocciata, ma alla fine, ha richiamato i 4, che se ne sono andati, senza ringraziarmi, senza salutarmi e senza guardarmi sulla faccia. Sono sfilati uno ad uno davanti a me, senza minimamente considerarmi, piuttosto contrariati per il fatto che abbiano dovuto rientrare dentro casa per “colpa” mia.

Ho pensato “alla faccia dell’educazione“; ancora non sapevo che in quel momento stava per cominciare un incubo.

Passa una settimana circa: rientro a casa e con mia sorpresa ritrovo tutti e 4 i ragazzini nel mio giardino che stanno giocando con il trampolino. Sono entrati senza alcun permesso e molto scocciata dico loro di andarsene. Loro, ancora una volta, mi ignorano completamente e questa volta, perdo la pazienza in fretta e gli urlo di andarsene immediatamente. La madre si affaccia e mi chiede di lasciarli giocare perchè io “non lo uso“. Le rispondo che non è affar suo e che da oggi non avrei permesso ai ragazzi di entrare nel mio giardino. Lei è visibilmente incazzata e comincia a sbraitare dicendomi che sono una “sfigata senza figli” e una “vicina di merda”.

Passa qualche giorno. Il trampolino ha una serratura, con una piccola chiave; serve ad impedire che qualcuno ci giochi senza la supervisione di un adulto. Chiudo con la chiavetta la porta del trampolino, anche perché, penso che se qualcuno di fa male, rischio i casini io, poi…va beh, sarò stronza, ma il giardino è mio.

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Il sabato mattina sono a casa, penso di dormire un po’ di più perché non lavoro durante i weekend. Quando sento la vicina che incita i ragazzi a venire a giocare nel mio giardino. Non è possibile…. Mi affaccio alla finestra e li vedo entrare nel trampolino. Apro la app delle telecamere e in meno di un minuto vedo che, la stessa mattina, il marito della vicina è entrato da me e ha rotto la serratura del trampolino.

A quel punto mi affaccio di nuovo e urlo loro di uscire immediatamente. Ora sono davvero incazzata e urlo parecchio. Dal cancello sbuca la vicina con aria di sfida e a sua volta mi urla che se non faccio giocare i ragazzi, chiamerà immediatamente i carabinieri e dirà loro che ho malmenato e insultato i ragazzi.

Non ci penso due volte e rispondo che se non li chiama lei, li chiamo io, perché ho i filmati registrati del marito che entra nella mia proprietà e rompe la serratura del trampolino e mi sta accusando di una cosa falsa e priva di qualsiasi fondamento, come i filmati dimostreranno (io ai ragazzi ho solo detto di andarsene senza neanche dire una parolaccia). Aggiungo che, al contrario, si vedrà benissimo che mi ha minacciato.

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A quel punto la vicina chiama i ragazzi e se ne va riempiendomi di insulti. Non ho chiamato le forze dell’ordine, ma ho atteso. I filmati, forse, non si possono usare come prova (non lo so) ma penso che davanti a qualsiasi accusa nei miei confronti, devo essere in grado di difendermi.

Se mi avessero chiesto il permesso, non avrei avuto alcun problema, ma il modo proprio non mi è piaciuto. Avrei potuto anche essere ancor più stronza, cospargendo il trampolino con qualche sostanza (avevo pensato al miele) o qualche colla mega appiccicosa, senza considerare che avrei potuto indebolire l’intera struttura e farli cappottare al primo salto… non ho fatto niente di tutto questo (ho avuto paura che si facessero male).

Qualche giorno dopo, ho preso un coltello e ho tagliato la tela, la settimana successiva ho aspettato che mio fratello venisse a smontarlo per portarlo in discarica.

I rapporti con la vicina sono a dir poco compromessi, ma non mi importa!

Mi chiedo che genere di insegnamento diano ai propri figli, esseri così spregevoli.

 

 

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