L'erba del vicino non è sempre più verde

vicini da sogno, Storie dal vicinato

Nonno, scrivila anche tu una storia

Buongiorno,
ho 76 anni e seguo la vostra pagina grazie a mia nipote, che mi legge sempre le storie più buffe.
Oggi mi ha detto: “Nonno, scrivila anche tu una storia.”
E così ci provo.

Era il 1972, vivevo con mia moglie in un bilocale appena fuori Torino, primo piano senza ascensore.
I muri erano sottili, il bagno con la caldaia a gas che si accendeva col fiammifero.
Ma avevamo dei vicini che sembravano presi da un film in bianco e nero.
Gentili, presenti, mai invadenti.

Lui si chiamava Mario, aveva sempre la camicia dentro ai pantaloni e una matita sull’orecchio anche quando non disegnava nulla.
Faceva il fabbro, e ci ha sistemato la porta d’ingresso tre volte senza mai voler nulla in cambio.
Diceva che era “il piacere tra onesti”.

La moglie, la signora Bice, era una di quelle donne che portavano la crostata in cambio del caffè.
Una volta, quando mia moglie si prese l’influenza, ci lasciò un sacchetto appeso alla maniglia con arance, miele e un bigliettino scritto a mano.
Niente nomi. Solo: “Per rimettervi in piedi presto.”

Ecco un altro VDI:   MAI UNA GIOIA AMICI MIEI MAI UNA GIOIA

Non erano amici stretti.
Non uscivamo insieme.
Ma c’erano.
Sempre.

Quando nacque nostra figlia, Mario salì con una pianta in mano e disse:
“Questa cresce con lei.”

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