L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini e fatti divertenti, Vicini Pazzi

Mr Grey

Vivo in un piccolo appartamento, preso nel fuoco incrociato di una famiglia con due figli di sopra (pestoni a tutte le ore, sedie trascinate, e via e via e via) e, fino a poco tempo fa, a fianco al Masterone, il vicino di lato che abitava nell’appartamento accanto al mio.

Bene, questo soggetto evidentemente non solo faceva rumore a orari impossibili (due del mattino fra le notti di venerdì e sabato, di sabato e domenica e di domenica e lunedì), ma… beh, per dirla semplice, non era da solo a farli.

Complice una visione di troppo di Cinquanta Sfumature di Grigio, questo si deve essere creduto un novello Mr. Grey – e non lo dico per dire che praticava BDSM e basta, intendo dire che era proprio come la peggiore versione di Mr. Grey che si possa immaginare – manipolatore, ignorante alle safeword, e pronto a fare la vittima piagnucolosa quando qualcuna si girava indietro e lo rimbeccava per non essere stato corretto (e non fatevi pensieri strani… mi è toccato ascoltare questi episodi, e non bastava certo andare sul divano a riposare, si sentivano comunque i loro gorgheggi – credetemi, avrei preferito dormire di gran lunga).

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Ora, vorrei appuntare che il soggetto in questione non era affatto come lo immaginate perché magari, con questa descrizione di oscuro e sleale manipolatore, vi state immaginando un figone dai capelli corvini, col pizzetto curato e lo sguardo magnetico.

Sono qui per dirvi che vi sbagliate – non vi dirò che era un malriuscito incrocio di Roberto Saviano e Timon del Re leone, sarebbe tanto sleale quanto accurato – quello che posso dirvi è che era realmente un topo in forma umana. Un metro e cinquanta, secco, sopracciglia folte, pelato, sempre con la barba malfatta. Ecco come appariva il nostro Signor Grigio. Bon, se avete l’immagine mentale, capite l’idiosincrasia con tutto il viavai di gentili donzelle che amavano fare con lui un duetto da camera per gorgheggio e organo.

Fatto sta che questa cosa era ormai al punto di saturazione, in quanto stava rovinando il sonno a tutti nel nostro settore del complesso residenziale, non solo a me.

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Sono seriamente arrivato a prendere a pugni il muro pur di farlo smettere, per non parlare di quella volta che abbiamo dovuto letteralmente chiamare le autorità perché i suoi “schiaffetti da camera” stavano degenerando in violenza immotivata contro la sua partner, che ha realizzato fin troppo velocemente la pericolosità di questo tizio e, per sua fortuna, ha trovato non solo la polizia a proteggerla, ma anche tutti i vicini infuriati in pompa magna.

Non sto nemmeno a sindacare cosa disse quell’animale per giustificarsi, sapevo solo una cosa – se il karma non avesse punito quel viscido ratto, lo avrebbe fatto qualcuno di noi – eravamo tutti al limite.

E qui, signori, inizia la meraviglia.

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