L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Lo zerbino imbrattato

Sembrava un tromboledí di tarda primavera come tanti altri. Toby era venuto a trovare la vicina, questa volta prima del solito orario, aveva rilasciato comunque i suoi gas nella “Panic Room dei peti”, l’ascensore, ed anche la vicina, a sua volta, era venuta con anticipo sulla tabella di marcia.

Verso le 19.30 esco di casa e, evitando con abilità il signor Fredericksen che non riposa mai, lascio i sacchetti del residuo secco e il secchio del vetro nel piazzale di fronte al nostro condominio in quanto la mattina dopo sarebbero venuti, porta a porta, a raccogliere i rifiuti.

Nel mucchio spiccavano 5 insoliti sacchi neri.

All’interno di uno di quei sacchi c’era una lettera di addio, una lettera di un/una suicida pentito/a… come faccio a saperlo? Questa è un’altra storia e oggi voglio raccontare di un fatto ben più grave, di un delitto che si è perfezionato proprio davanti alla porta di casa mia.

Mi sto dirigendo nuovamente verso casa, in quei pochi istanti un viavai incredibile ed inspiegabile di persone.

Nemmeno se ci fossimo dati appuntamento ci saremmo riusciti.

Nell’ordine, escono dal portone:

⁃ Dominic Torello che si dirige di fretta, con fare sospetto, verso la sua auto parcheggiata sulla strada laterale.

⁃ Toby, accompagnato da Democane, il piccolo chihuahua posseduto della mia vicina, e Cagoingiro, la cagnolina anziana che rilascia escrementi di qua e di la….

⁃ La signora del secondo piano con la sua cagnetta marrone.

Contemporaneamente entrano:

⁃ la vicina del Mossad con la spesa;

Ecco un altro VDI:   Mose

⁃ il fidanzato della ragazza del secondo piano, con un maltese bianco non al guinzaglio. Non posso far a meno di notare i suoi mocassini scamosciati blu che facevano molto anni ‘80.

In quel momento realizzo quanti cazzo ci cani, compresi i miei, ci siano nel mio palazzo, e quelli elencati non sono nemmeno tutti!

Saluto la vicina in tenuta da tromboledì, che fuma allegra la sua sigaretta, “saluto” comunque Toby che la settimana prima aveva lasciato la macchina di fronte al mio garage impedendomi di entrare e faccio un cenno a Dominic che ricambia alzando il mento e muovendo la sua coda di cavallo.

Salendo le scale incontro Jean Paul che mi aspetta e mi osserva con fare di chi sa e mi deve dire qualcosa.

La scoperta sulle note dei “Carmina Burana” direttamente dal mio Spotify cerebrale.

Il mio zerbino perdeva liquidi.

O meglio dal mio zerbino fuoriusciva un liquido giallo.

Ma, ma come? Qualcuno, uomo animale, ominide aveva forse orinato sul mio zerbino all’ingresso di casa…

Jean Paul mette subito le mani avanti e mi dice: “Xè sta un can secondo mi!”. (È stato un cane secondo me).

Forse l’ha detto per tirarsi fuori dai giochi: Jean Paul tanti anni fa, di ritorno da un pranzo con elevato grado alcolico, era stato sorpreso ubriaco mentre faceva pipì in un tombino nella corsia dei box. Si giustificò dicendo che altrimenti se la sarebbe fatta nei pantaloni.

Ecco un altro VDI:   Whats Gianca

La vicina del Mossad, che non è ancora entrata in casa, mi dice dettagliatamente che nell’ordine sono passati il maltese senza guinzaglio, il cane marrone della signora di sopra e Psicocane e Cagoingiro si sarebbero spinti fino al mio pianerottolo inseguiti da Toby che voleva portarli fuori a passeggio.

Il caso sembra altamente complicato.

Se ci fosse stato un cane maggiordomo avrei puntato su quello, ma niente.

“Ah…” – aggiunge la vicina del Mossad “prima è scappato il gatto di quello del piano di sopra, ma è tornato su subito inseguito da un cane marrone”.

Gli indiziati sono sempre di più.

Ho giocato troppo poco a Cluedo da piccolo e non ho voglia di investigare.

In fondo è solo uno zerbino!

Nel frattempo scendono la ragazza del secondo piano, il fidanzato appena rientrato ed il maltese. Noto che si è cambiato le scarpe. Un indizio? No …. forse lei gli ha fatto notare che facevano proprio cagare.

Interessati dal discorso dicono che non può essere stato il loro cane in quanto era salito in ascensore….con il padrone….

Ma la vicina del Mossad aveva detto che il cane era passato libero….

Ormai è chiaro che tutti mentono pur di non essere tra i sospettati.

La signora del secondo piano col cane marrone rientrata dalla breve passeggiata dice: “no la xè mia sta la mee…..” e poi non capisco più nulla in quanto parla in bellunese stretto.

Ecco un altro VDI:   quando ci vuole ci vuole.

Nel frattempo mentre il mistero si infittisce come nelle migliori trame di Scooby Doo e ognuno sta dicendo la sua noto una scia di gocce lungo le scale.

Quindi oltre allo zerbino il colpevole aveva fatto cadere altre gocce gialle…

La pista di gocce avrebbe potuto portarmi dal colpevole.

Metto lo zerbino in un sacchetto, saluto di fretta i vicini e, lasciandoli discutere tra loro, mi dirigo nuovamente fuori.

Le gocce sono a distanza quasi regolare…certo che per essere incontinente questo cane sembra un orologio.

Le seguo….

La pista mi porta nel piazzale antistante al condominio, ma mi sembra di non vedere più tracce….

Il colpevole sembra essere sparito nel nulla proprio in quel punto.

Butto l’occhio sul mucchio di rifiuti e vedo un’altra macchia simile a quella sul mio zerbino.

Proprio vicino, anzi, sotto bidone.

Il mio bidone del vetro che sta perdendo un liquido giallo, probabilmente si era riempito d’acqua sotto la pioggia dei giorni precedenti e c’era una crepa verso il fondo.

Caso risolto.

L’imbrattatore sono io.

Nessun pisciatore folle o cane maleducato….

Solo un possessore di uno scassato bidone del vetro che era stato appoggiato sullo zerbino per qualche secondo.

Rientro mestamente in casa senza incontrare nessuno e pulisco le scale.

Alle mie spalle sento lo spioncino del Mossad che mi controlla, faccio un cenno di saluto e lo spioncino si richiude…

#unavitaadepisodi

**Storia pubblicata con l’autorizzazione del genio di Massimo Atzeni 

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