L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

La preoccupata

Per fortuna l’entrata del mio appartamento è indipendente, così evito di vedere ed essere vista dai vicini. Non ho molti rapporti con loro (anzi sono pari a zero).

Un saluto veloce quando proprio non ne posso fare a meno. Non sono asociale, solo gli amici me li scelgo e non devono esserlo per forza quelli che abitano nel mio stesso palazzo.

Beh, tra questi vicini c’è una donna chiaramente obesa (non è bodyshaming, è un dato di fatto). La incontro al mercato (odio i mercati ma quel giorno ho dovuto andarci per forza). Lei mi guarda ed io saluto come al solito, senza aver la minima intenzione di fermarmi. Le dico solo “ciao” e lei che, evidentemente non è della mia stessa idea, ha voglia di farsi una paiolata di cazzi miei e fa di tutto per trattenermi.

Lo fa perché ha notato, cazzo se ha notato….

comincia con. “ma ciaooooo… quanto tempo????”

“Eh si” Le rispondo (mai abbastanza penso dentro di me).

Ecco un altro VDI:   La spazzatura

Ohhh ma cosa ti è successo??? ohhh mal lo sai che per poco non ti riconoscevo???  (sarebbe stato meglio penso) Eri tanto magrolina… Hai messo su la ciccia anche tu… ehhh fino ai 20 anni fate le fighe, con la pancina fuori, ma poi ci si inciccia vero???? hahahahahah (che cazzo avrai da ridere). Anche io ero come te, sai? (si si, ci credo, come no!)

La guardo mi sforzo di sorridere mentre dentro di me sento i fumi che mi salgono: “eh, ma veramente io sono alla 39° settimana

Ahhhh scuuuuuuusa  (le 30 u le ha pronunciate per davvero). Non mi ero accorta!!!!!! Allora ci porterai un bambinoooo, oddio che gaffe…

“Eh si, è un maschietto, non ti preoccupare, non è una gaffe, IO presto tornerò come prima. (prenditi questa stronza)

La faccia le si inacidisce: “spero per te, ma non è detto, sai? Comunque, speriamo che non faccia troppo rumore, con i suoi pianti perché io li sopporto poco i bambini”.

“si si, ciao,ciao” La saluto e me ne vado: devo essere viola in faccia.

Ecco un altro VDI:   Infame anche quando non c'è

Da quel momento continuo a dire a me stessa che se non sarà mio figlio a rovinare le nottate di quella stronza, ci penserò io, in un modo o nell’altro!.

Non sarò una pancina: sono una stronza patentata che ha a che fare con una vicina ancora più stronza!

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