L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

“Il carroatrezzi”

Ieri sulla mia macchina, piccola utilitaria, ho trovato un biglietto (era parcheggiata in maniera regolare, sulla pubblica via), mi avvisava che “qualcuno” voleva tirare fuori un mobile e a causa della mia macchina non c’era riuscito.

il biglietto recitava: “la prossima volta carroatrezzi”, scritto pure male con una sola t.

Ho chiesto in giro per capire e mi è stato detto che una tizia di fuori, che ha comprato una casa vicino alla mia, che non conosco e viene di rado, danno fastidio le macchine altrui che le occupano un ipotetico e immaginario suo parcheggio privato.

Si era lamentata con una sua confinante, alla quale aveva detto “e se dovessi uscire con un mobile?”, come se per l’eventualità di probabili traslochi fosse fatto divieto di parcheggio nella medesima via; in questo caso, quantomeno si avvisa in quanto ci conosciamo tutti e nessuno direbbe no.

Mi sono un po’ stranita, non amo litigare e discutere con nessuno, tantomeno con chi ci sbatto il muso contro perché mi abita vicino.

Ecco un altro VDI:   Meglio i carabinieri o gli assistenti sociali?

Le ho lasciato un biglietto sotto la sua porta di casa, visto che non c’era che recitava cosi: “la prossima volta, se il mio mezzo le è di ostacolo per qualsivoglia ragione e non solo perché non sa dove parcheggiare, può chiamare il carro attrezzi (si scrive con 2 t)”.

Succede spesso che chi viene qui dalla città, pensi che gli ” indigeni” abbiano tutti l’anello al naso, e loro possano fare gli sbruffoni e prepotenti.
Ora non mi rimane che aspettare il “carroatrezzi”.

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