L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Gli scarafaggi

Rieccomi, sono il ragazzo che aveva la vicina che gli appioppava il figlio, eventi che non descrivo mi hanno ricordato del vicino di me**a che in questo caso era il mio coinquilino.

Cercando lavoro finii in una città diversa dalla mia. Tra ricerche e altro trovo questa stanza in affitto in un simpatico quartiere popolare, sopra un bar famoso.
Tralasciamo il bar che stava aperto fino a tardi, le cui canzoni sempre uguali ad un certo punto hanno causato un effetto ninna nanna che quasi mi manca, e veniamo al dunque: la pulizia del posto lasciava a desiderare, una grossa stanza con scrivania e letto matrimoniale lercia, ma che potevo farci? Mi armo di coraggio e inizio a pulire tutto.

Due giorni e diversi spazzolini buttati. Riesco a completare l’opera e finalmente posso stare bene… Ma anche no.

Il vicino che ebbi per quell’anno era un francese che studiava in città. Sempre con una nuova ragazza che puntualmente lo scaricava dopo aver visto la casa e sempre casinista, divenne di me**a dopo questo evento.

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Decido di aver necessità di liberare la casa dalle bestie che la abitavano (non il coinquilino, gli scarafaggi) ma non avevo avuto alcun aiuto dal padrone di casa, secondo lui quella infestazione era solo una sciocchezza, bastava un po’ di polvere e il peggio è passato.
Alla fine dopo uno scarafaggio caduto nella pentola dell’acqua che bolliva per la pasta parlo con il coinquilino e gli espongo l’idea di metter la polvere, gli chiedo anche gentilmente se poteva dare una spazzata per terra dopo, dato che ho una forte fobia per quelle bestie, vive o morte che siano, e lui dice di sì. Quindi a Natale, quando entrambi andiamo via, butto la povere.

Torno dopo un paio di settimane e trovo il mio peggiore incubo! Il coinquilino stava dando una festa scalzo e c’erano blatte morte ovunque, oltre alla polvere ancora per terra (e le calpestava, cazzo!). Gli chiedo perché non abbia dato una pulita, anche solo una spazzata prima di organizzare la cosa e mi risponde: “Io sono un architetto, non guardo per terra ma in alto”.

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Sull’orlo di vomitare corro in camera mia (miracolosamente senza cadaveri in giro) e ci resto finché non mi viene dato il numero di una signora che faceva pulizie (di cui sono tutt’ora cliente). Il giorno dopo butto qualcosa come 40 blatte morte, diosanto.

La situazione diventò anche un po’ peggiore perché, una volta pulito tutto, il coinquilino faceva molte più feste e ogni volta si rifiutava di pagare una parte della spesa di pulizia perché “tanto poi lavo io”. Seh, come no.

Dopo un anno trovai una soluzione migliore e abbandonai quel tugurio, ma ogni tanto la signora mi racconta dei danni che il francese le fa trovare quando qualcuno la chiama a pulire in quella casa.

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