L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Affittevoli

Non erano i miei vicini, tecnicamente. Erano gli inquilini dell’appartamento sopra il garage, quello che i miei genitori avevano deciso di affittare anni fa “per non tenerlo vuoto”. Una scelta che, col senno di poi, avremmo potuto evitare con la stessa cura con cui si evita una buca piena d’acqua in bici.

All’inizio sembravano a posto. Una coppia sui cinquanta, lui silenzioso, lei chiacchierona al limite dell’invadenza, ma tutto sommato educati. Si sono presentati bene, promesse da manuale: “Siamo puliti, non fumiamo, amiamo la tranquillità.” Una settimana dopo, la sigaretta accesa sul pianerottolo con finestra chiusa, il posacenere ricavato da un sottovaso e le prime lamentele del cane del vicino per le urla notturne. Ottimo.

Ma il vero spettacolo è iniziato quando se ne sono andati.

Io ero tornato per aiutare i miei a sistemare. Mia madre, appena ha aperto la porta, ha sussurrato: “Preparamose.” Mio padre, con la chiave in mano, ha detto solo: “Non fate domande.”

Ecco un altro VDI:   Privacy

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