Leggo spesso le storie assurde che arrivano da voi (e rido tantissimo),
ma oggi volevo condividere qualcosa di diverso.
Una storia semplice, forse piccola, ma che a me ha cambiato l’umore per mesi.
Abito in un palazzo di tre piani, zona tranquilla.
Da quando mi sono trasferita, ho sempre avuto un debole per le piante ma zero pollice verde.
Basilico secco in tre giorni, cactus affogato, ficus suicida.
Ero sul punto di rinunciare.
Poi, un giorno, mi suona alla porta la mia vicina di sopra, la signora Marilena.
Ottant’anni, capelli raccolti, mani che profumano di terra e sapone.
Mi dice solo: “Tu hai luce buona sul balcone. Possiamo provare con qualcosa di semplice.”
Da allora, ogni due settimane, è arrivata con una piantina nuova.
Piccole cose: menta, salvia, ciclamini.
Mi spiegava come curarle, mi lasciava bigliettini scritti a mano.
“Questa vuole un po’ di ombra.”
“Se si piega, niente panico.”
“Se muore, si riparte.”
Il balcone ha cominciato a cambiare.
Poi ha cominciato a cambiare anche il pianerottolo:
un vaso per lei, uno per me.
Poi uno anche per il vicino single del terzo piano.
Poi per la ragazza con il gatto.
Ora tutto il corridoio fiorisce piano piano.
Una pianta alla volta.
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