L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Le auto degli amici fantasma

Prima settimana nella casa nuova. Villetta indipendente, su una strada privata con poche abitazioni, tutte ben curate, siepi alte, vialetti puliti, silenzio quasi irreale – il classico quartiere in cui tutti sembrano vivere in punta di piedi. L’avevamo scelta proprio per quello: pace, privacy, finalmente niente condominio e nessuno che si lamenti per il rumore delle sedie o per l’acqua che scende nei tubi.

Arriviamo il sabato, con il furgone, gli scatoloni e gli amici pronti a darci una mano. Sistemiamo il minimo indispensabile, poi pizza in giardino, qualche risata, e a mezzanotte passata tutti a casa. Nemmeno una festa, nulla di eclatante: una serata normale, allegra ma contenuta. Noi andiamo a letto sfiniti, felici, ancora con l’odore del cartone addosso.

Mezzanotte e mezza. Dlin dlon.

Un colpo secco al campanello. Pensiamo a uno scherzo. Secondo colpo. Più insistente.

Ecco un altro VDI:   come un cervo investito dai fari...

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