Questa storia ve la racconto per come è stata raccontata a me da mio figlio e dai miei vicini: non riguarda una vera e propria vicina da incubo, ma potrebbe benissimo essere la vicina di ognuno di noi.
Nella città dove vivo (piccola cittadina centro Italia) c’è un grandissimo presepe meccanico che è considerato uno dei più belli ed importanti d’Italia. Vengono da diverse Regioni per visitarlo, con tanto di pullman organizzati.
Io abito a circa 100mt dal posto in cui il presepe viene esposto tutti gli anni e fino ad oggi non ho mai avuto problemi, se escludo un leggero disagio dato dal traffico e dal parcheggio: pur avendo un passo carrabile mi sono trovato più di una volta con le macchine che mi impedivano di entrare o uscire da casa mia.
Ho due figli, il maschio (A.) ha 14 anni, la femmina (C.) ne ha 12. Il 22 dicembre, pomeriggio, devo fare delle commissioni e chiedo ai ragazzi di aspettare me e la madre: staremo via solo poche ore. Mi fido molto dei miei figli e non è la prima volta che rimangono da soli in casa per qualche ora; sono a 5 minuti di strada.
I due ragazzi sono soli da pochi minuti quando sentono suonare al campanello. Mio figlio va ad aprire ma, come gli abbiamo sempre detto, apre solo una delle due porte che ci sono all’ingresso: abbiamo una porta blindata che si apre verso l’interno ed una porta a vetro antisfondamento che si apre verso l’esterno. I ragazzi non aprono mai la porta di vetro a meno che non si tratti di un amico o un famigliare.
Quel giorno ha suonato una donna. Mio figlio chiede se ha bisogno e questa immediatamente gli urla: “apri questa porta”. A. gli risponde no, non può aprire e specifica di essere solo in casa, di aver 14 anni e che non aprirà la porta. Nel frattempo il nostro cane si precipita davanti alla porta a vetri e comincia ad abbaiare. La donna è vestita bene ma si aiuta leggermente con una stampella.
La donna continua ad urlare contro A. “colpevole” di non aver previsto dei posti per disabili in cui parcheggiare. Lui prova a spiegare che è la persona più sbagliata con cui prendersela per questo problema. Lei non vuol sentire ragioni e continua a dire che suo marito deve potersi avvicinare al presepe ed anche lei è disabile. A. è preoccupato perchè la signora è “piuttosto arrabbiata” e lui non sa cosa dire, quindi cerca di liquidare la signora con un “guardi, non c’è nessuno, io ho 14 anni, torni in un altro momento, quando ci sono i miei genitori”.
A quel punto la signora va in escandescenza e comincia ad urlare: “stronzo, insensibile, indifferente, io ti denuncio!”. A. si spaventa. Il cane continua a grattare contro il vetro sempre più agitato. Anche C. si avvicina alla porta dove ormai, la signora sta facendo un vero e proprio show. In diversi assistono alla cosa, ma non sapendo che dietro il vetro chiuso ci sono 2 minorenni ed un cane, nessuno si preoccupa.
Cercando di non perdere la calma, A. dice alla signora che non sa cosa fare, che lui non c’entra, di provare magari a sentire altri vicini. La signora comincia a prendere a calci la porta e a colpire il vetro con la stampella, imprecando contro mio figlio: lo chiama razzista, nazista e gli urla di vergognarsi per come tratta gli altri, per non aver rispetto per i disabili ecc..
Mi figlio ora ha paura: non riesce a chiudere la porta perché il cane continua a grattare contro il vetro, ad abbaiare e lui non riesce a spostarlo. La signora vede il ragazzo impaurito ma non si calma: tira fuori il telefonino e comincia a riprenderlo, sempre urlando e minacciando di chiamare la polizia perchè non ha fornito i servizi per disabili. Anche mio figlio a quel punto, urla alla sorella di chiamare il 113: i due ragazzi in casa hanno davvero paura, fortunatamente C. riesce a spostare il cane e A. riesce a chiudere la porta in legno, dando poi un paio di giri di chiave.
Sentono distintamente da fuori, la signora continuare a picchiare contro la porta di vetro. Uno dei vicini è arrivato, resosi conto della situazione invita la donna ad andarsene ma lei lo minaccia con una stampella e finisce col colpirlo ad un braccio. Il vicino corre a chiamare i vigili che in quel momento sono vicinissimi per dirigere il traffico che sta aumentando.
Io arrivo a casa 2 minuti dopo; davanti a casa non c’è nessuno e un istante dopo il vicino con 2 vigili dietro di lui si avvicinano a me. Mio figlio sente la mia voce e apre la porta. Con i vigili ci guardiamo attorno, cerchiamo di trovare la donna che si deve essere allontanata ma crediamo che sia in zona: non può essere andata lontano.
Non l’abbiamo più trovata… Sono giorni che mi chiedo come sia possibile che gente “disturbata” possa girare “indisturbata”, spaventare a morte 2 ragazzini, per quale motivo?
é stata una fortuna non averla trovata davanti a casa quel giorno… una fortuna per lei!
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