L'erba del vicino non è sempre più verde

vicini violenti, vicini da sogno

Il Paleovicino

Questa è la storia del mio “paleovicino”, un omone grande e grosso che abbiamo sempre considerato una sorta di uomo di Neanderthal e di come, questo tizio, schivo, riservato ed evitato da tutti, sia diventato l’eroe del borgo.

Abitiamo in una zona collinare fuori città. Una sorta di paesino con piccole casette che confinano tra loro, alcune totalmente indipendenti, altre divise in piccoli appartamenti (e in uno di questi abito io con la famiglia).

La casa più grande è quella del “paleovicino” (nome “affettuoso” con cui lo definivo io prima dei fatti).

Una specie di rudere con un giardino che sembra una discarica. Ci sono 3 o 4 macchine ormai ridotte a nidi di topo ed ogni altro genere di animale che sono li da molto prima che nascessi.

La gente si è sempre lamentata della puzza e del disordine. Più volte gli hanno chiesto di sistemare quella discarica e lui non l’ha mai fatto.

Non credo che lui abbia mai lavorato in vita sua, vive di con una pensione di invalidità sua e quella dell’anziana madre che lui accudisce da anni.

Ecco un altro VDI:   Il paese

Come dicevo è una persona molto schiva, che non saluta quasi mai e dalla mole imponente. Ricorda in tutto e per tutto un cavernicolo dei fumetti. Ha un’età indefinibile, ma so per certo che dovrebbe essere prossimo ai 50.

E’ un personaggio che non gode di certo della stima e dell’amore degli altri vicini, almeno fino a quando succede un fatto: un altra vicina, una donna rimasta vedova prematuramente, è una bella ragazza di 21 anni.

Si fidanza con un disgraziato che vive a pochi km da qui, in città. All’inizio tutto bene, ma dopo qualche tempo, la ragazza decide di troncare la relazione. A quel punto tutto cambia.

continua su pagina 2

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