Lo chiamo così da anni, ormai. Non con cattiveria — cioè, un po’ sì — ma con una certa rassegnazione. Vive al piano di sopra, in un attico a due livelli con terrazzo panoramico. Io abito proprio sotto, e potrei raccontarvi molto. Ma cercherò di restare sintetica. Più o meno.
Il ragazzo ha diciannove anni. È il figlio minore della famiglia che vive sopra di me. Di giorno fa il brillante, di sera il rumoroso, e in ogni momento della giornata… sperimenta. Sì, perché ha una passione incontenibile per gli hobby. Svariati, come li definirebbe la madre, che una volta mi disse con aria orgogliosa:
> “Almeno non sta col telefono tutto il giorno.”
> Avrei voluto rispondere: magari stesse col telefono. Silenzioso. Con le cuffiette.
Invece no.
Il suo “momento creativo” parte puntuale due sere a settimana, generalmente tra le 22 e mezzanotte. La routine è questa: accende la musica in bagno — e dico in bagno, perché l’eco delle pareti sembra amplificare ogni nota —, si fa la doccia cantando a squarciagola, e nel frattempo si sente un continuo *thump-thump*, come se stesse spostando piccoli mobili. Tipo sedie, sgabelli, forse interi scaffali.
Annam
….sono tenute al rispetto dei valori limite differenziali di immissione di cui all’articolo 4, comma 1, del d.P.C.M. 14 novembre 1997, recante “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, oltreché dei valori limite assoluti di immissione e di quelli di emissione indicati dalla Classificazione Acustica del territorio comunale….