L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

L’informatico

Ho più di 40 anni e lavoro nel campo dell’IT e dell’informatica in generale da oltre 20.Mi occupo di gestione e ingegneria di reti, lavoro per un’azienda piuttosto grande e tutti nel palazzo in cui vivo sanno, più o meno, il lavoro che faccio, così, quando qualcuno ha un problema con il pc mi contatta.

Cerco di essere sempre disponibile, anche se a volte, anche io mi rompo, perché mi chiamano per i problemi più disparati e a volte per cose assurde. Quello che mi fa arrabbiare, non è tanto questo, quanto e soprattutto il fatto che “l’informatica non è un lavoro” è una cosa che sai fare e come tale devi “sentirti in obbligo di aiutare chi non sa e devi farlo gratuitamente perchè a te non costa niente” (provate a fare lo stesso ragionamento con un notaio, vediamo cosa vi risponde).

Spesso qualcuno mi chiede se mi deve qualcosa (e non ho mai accettato neanche un euro), altre volte mi trattano come se avessi fatto solo il mio dovere da informatico. C’è la convinzione che sia un “lavoro da ragazzini” e come tale non è c’è professionalità, tranne quando si rivolgono a qualche negozio dove “li pelano” con cifre assurde, spesso per un lavoro semplice.

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Quindi la differenza è che, se vai in un negozio e spendi una marea di soldi è corretto, se vieni da me che faccio l’informatico per lavoro, allora non devi nulla.

La storia che vi voglio raccontare è quella di un pensionato che abita sopra di me. Mi chiama e chiede se posso andare su da lui perché ha dei problemi con un hard disk. Non ho molta voglia: sono tornato a casa da poco e i miei bimbi mi reclamano per giocare. Alla fine, anche grazie alla pressione di mia moglie (grazie amore) cedo e gli dico che sarei passato.

Arrivo da lui, ammetto che sono un po’ scazzato.

Tira fuori l’hd: è un hd esterno, piuttosto vecchio, ma lo attacco via USB al mio portatile e scopro con sorpresa che funziona perfettamente. Penso che a questo punto, il mio intervento sia finito e possa tornare di sotto dai miei figli. Faccio per alzarmi ma lui in quel momento mi fa notare come, se attacca lo attacca alla televisione l’hd non funziona.

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Guardo la televisione e vedo che è spenta. Ingenuamente gli dico: “ok, ma la televisione la devi accendere

Lui: “eh ma per questo ti ho chiamato, non si accende“.

Io non capisco bene: “scusa ma mi hai chiamato per un hard disk non funzionante… no?”

“Si, certo, ci sono dentro i film, è attaccato alla televisione, ma se accendo la televisione, non funziona”

Cosa non funziona??? L’harddisk o la televisione, spiegami”  Mi accorgo che i miei toni sono quelli di uno stanco che sta perdendo la pazienza e lui mi risponde:

“La televisione non funziona perchè non riesco a vedere i film” 

Ma perchè non me l’hai detto prima? Io non sono un tecnico delle televisioni, non le so riparare. Mi parli di Hard Disk e poi il problema è la televisione?”

“Ma come no? E’ tutto uguale: perchè un monitor non è come una televisione? Se non hai voglia di aiutare un vicino è un altro discorso”

La pazienza l’ho persa, mi affaccio dietro la televisione. La spina è attaccata, non da segni di vita. Lo guardo e lo dico:

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“Devi portarla da un tecnico, non so come aiutarti. Non riparo televisioni e neanche monitor se è per questo”.

Lui mi risponde sprezzante: “si si, guarda, lascia perdere, sentirò qualcuno, grazie comunque”.

A quel punto me ne vado ma mentre mi accompagna alla porta, non ringrazia e mi saluta a malapena.

La mattina dopo sto portando a scuola i figli e ci incontriamo.

Lui guarda i bambini e dice loro: “avete fatto la letterina per Babbo Natale?”

I due quasi in coro rispondono affermativamente e questo stronzo dice:

“mi auguro che abbiate chiesto a Babbo Natale un papà migliore”

Vedo i bambini quasi imbarazzati, lo guardo, gli sorrido e gli dico 2 sole parole:

ma vaffanculo!

Mi dispiace solo che mi abbiano sentito i figli.

Lui se n’è andato senza dire una parola.

Una cosa positiva: un rompicoglioni in meno, soprattutto durante le feste.

Auguri ai vostri vicini, ma soprattutto a voi!

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