Andiamo a vivere in campagna!

È stato con questo ideale che cinque anni fa, abbiamo comprato una casetta lontana dalla città, stanchi della vita condominiale. Attorno a noi solo altre due casette, abitate rispettivamente da una donna ultra ottantenne e una coppia di anziani.

Tutto perfetto? Per niente!

Per farvi capire la sensazione di disagio che abbiamo vissuto, devo fare delle precisazioni: lei è una donna di circa 60 anni arrivata in Italia dalla Slovenia circa 15 anni fa e non ancora capace di parlare una sola parola di Italiano. Non esce quasi mai di casa e l’unica persona con cui interagisce è l’uomo con cui convive (o a cui fa da badante).

Lui è un signore di circa 70 anni con diversi problemi di salute.

Nonostante l’età, sono entrambi dipendenti dall’alcol.

Non è difficile incontrare lei, nelle rare uscite, mentre va a fare la spesa con il cicchetto nascosto nella borsa o sotto la giacca. Si ferma quando è convinta che nessuno la stia notando per tirar fuori la bottiglia e tracannare quanto può prima di nascondere velocemente la bottiglia quando qualcuno le si avvicina.

È totalmente devastata dall’alcol al punto che il suo naso ha assunto un perenne color vinaccia a l’odore che emana è indescrivibile…

Quando siamo andati a vedere la nostra casa per la prima volta, dopo aver parcheggiato la macchina davanti a essa, la signora in questione si è affacciata e ha cominciato a urlare in un italiano quasi del tutto incomprensibile intimandoci di spostare la macchina.

Noi, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato, l’abbiamo spostata immediatamente sul retro della casa.

Non abbiamo dato troppa importanza alla questione, una volta trasferiti abbiamo pensato che quello fosse l’unico episodio che, tra l’altro ci vedeva dalla parte della ragione, visto che quel pezzo di terra è nostro e possiamo parcheggiare in quel punto.

Insieme alla casa abbiamo comprato anche un pezzo di terra confinante con l’abitazione e abbiamo allestito una piccola fattoria chiedendo e ottenendo tutti i permessi del caso, considerando che inoltre anche la vecchina possedeva delle galline non ci siamo mai posti il problema che potessero essere un problema, soprattutto se si considera che questo pezzo di terra non è per niente confinante con l’abitazione dei simpatici vicini.

Dopo un anno, iniziano i drammi: la signora inizia ad accusarci che le nostre anatre (che vengono chiuse in un recinto la sera), di notte, attraversano il nostro giardino (recintato), attraversano un corso d’acqua e vanno nel suo orto (sempre recintato) a mangiarle la verdura.

Abbiamo provato a spiegarle educatamente che era impossibile, ma lei per tutta risposta ci ha urlato che eravamo degli italiani di merda e degli zingari.

Qualche tempo dopo stavamo facendo il bagno ai cani, non stavamo facendo baccano, solo chiacchierando e nuovamente la signora si è attaccata al nostro cancello urlandoci di fare silenzio.

Ci ha urlato che il signore stava riposando e che dovevamo smetterla di far abbaiare i cani, i quali hanno iniziato ad abbaiare dopo che la signora si è messa a sbraitarci contro, l’abbiamo affrontata e lei ha iniziato a blaterare insulti e maledizioni in un misto tra l’italiano e lo sloveno, come ciliegina sulla torta ci ha accusati che la spiamo e che lei non può girare nuda in giardino (???).

A quel punto si è tirata su la maglia sulla testa mostrando a tutti la sua mancanza di pudore, e di reggiseno, e se n’è andata ciondolando con sta maglia sopra la testa.

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