L'erba del vicino non è sempre più verde

Il musicista

In passato ho avuto diverse brutte esperienze con il vicinato; la prima casa in cui sono andata in affitto aveva il balcone che affacciava su una strada statale, vetri singoli alle finestre e ogni mattina, dalle 4 in avanti, mi vibrava il letto al passaggio dei tir.
Dopo quasi 6 mesi di quell’inferno decido di cambiare casa e trovo un appartamento in una bifamiliare con sopra di me una coppia che per quanto buoni e gentili si svegliavano alle 4:30 per andare in Svizzera a lavorare (uno dei due). Come lo so?
A parte la pressione dell’acqua che esplode nel muro ogni volta che aprivano il rubinetto (dato che inizialmente quella casa era stata concepita come unica unità) e un po’ per lo strusciare violento delle sedie proprio sopra il mio materasso.
Così ho capito che la casa che avrei preso nel mio futuro, se mai ne avessi presa una, doveva essere senza dubbio all’ultimo piano, col minor numero di vicini possibile e soprattutto su una strada interna.
Ed ecco che arriva il momento di acquistarne una.
Controllo e ricontrollo ogni singolo dettaglio, dopotutto sto per fare un mutuo trentennale. Non ci sono vicini laterali, solo sotto, ultimo piano + un sottotetto ancora più lontano dal vicino del piano di sotto, sembra perfetta, silenziosa e su una strada interna.
Eh sì, la compro.
Chi si trova oggi con un mutuo di 30 anni ad abitare sopra la casa di un musicista?
Sí, proprio io.
Il mio fantastico vicino/a si diletta con vocalizzi, suoi e dei suoi studenti presumo, suono di sax e flauto e chi più ne ha più ne metta.
Aiuto. 🥵😭

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