L'erba del vicino non è sempre più verde

Coinquilini, Storie dal vicinato

Tutto bene per mesi.

Vi leggo sempre e pensavo che certe cose succedessero solo nelle vostre storie.
Poi ho vissuto con Marco.

Premessa: siamo in tre, affitto condiviso, contratto regolare, bollette divise, tutto molto tranquillo.
Io lavoro da casa, l’altra coinquilina fa l’infermiera, Marco (il terzo) studente-lavoratore “saltuario”, così si definiva.

Tutto bene per mesi.
Fino a che non ho cominciato a notare movimenti strani.

Gente che suonava al citofono chiedendo di “Andrea”.
Ragazze che uscivano la mattina con lo zaino e il trolley.
Un giorno sono entrato in cucina e c’era un tizio che stava facendo colazione, nudo dalla cintura in su, che mi ha detto:

“Ciao, io sto qui due notti.”

Pensavo fosse un amico.
Poi è successo di nuovo.
E di nuovo.

Alla fine ho fatto due conti:
Marco stava subaffittando la sua stanza.
In nero.
A rotazione.
Come fosse un Airbnb segreto.

Confrontato, ha provato a negare.
Poi ha detto:

“Eh ma sono amici… amici che mi danno un contributo… ma è una cosa privata, no?”

Ecco un altro VDI:   Pianta

Privata.
Gente che entra in casa, usa il bagno, mangia nel piatto degli altri e russa dall’altra parte del muro.
Privatissima.

La parte peggiore è stata quando un “ospite” ha lasciato la porta d’ingresso aperta tutta la notte.
Io me ne sono accorto la mattina, uscendo per buttare la spazzatura.
Porta spalancata.
Chiunque poteva entrare.
Quando l’ho detto a Marco, ha risposto con un:

“Eh ma che vuoi, è gente che non conosce la casa…”

Appunto.

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