Volevo solo raccontarvi del mio vicino del terzo piano.
Non ci parliamo mai, nemmeno un buongiorno.
Ma da maggio a ottobre dorme sull’amaca, sul balcone.
Tutte le notti.
Non una volta ogni tanto.
Tutte.
Le. Notti.
C’è quest’amaca blu e verde, sempre ben tesa, con sopra una coperta piegata, una borraccia accanto, a volte persino una piccola lampada da lettura.
Lui si infila lì verso le 22, con un libro o la radio a volume bassissimo, e si addormenta.
Sotto le stelle.
Nel traffico.
Con i rumori della città come ninna nanna.
Quando passo sotto casa, mi viene sempre da alzare lo sguardo.
A volte lo vedo ancora sveglio, con gli occhi chiusi e il sorriso appena accennato.
Come se stesse ascoltando qualcosa che nessun altro riesce a sentire.
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