L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Solo karma, servito freddo.

Vi scrivo per raccontarvi una storia che si è risolta nel modo più giusto possibile, senza che nessuno dovesse alzare la voce.
Solo karma, servito freddo.

Abito in un condominio di quattro piani.
Quando mi sono trasferita, tre anni fa, al piano di sopra viveva la signora Teodolinda (sì, nome vero), una pensionata con lo spirito di un agente della Gestapo e la grazia di un cancello arrugginito.
In teoria viveva sola, in pratica comandava il palazzo.

Nel giro di due settimane mi ha fatto notare che:
– stendevo i panni “in modo disordinato”
– camminavo “con passi troppo energici”
– usavo troppo detersivo perché “il bucato profuma troppo forte”

Non scherzo.
Una volta mi ha lasciato un biglietto nella cassetta della posta:

“Quando lavi i piatti, chiudi prima l’acqua e poi apri la finestra. L’eco sale.”

???

Da lì in poi, ogni cosa diventava colpa mia:
le foglie sul pianerottolo, l’umidità nei muri, persino la lampadina dell’androne fulminata (“si vede che non porti energia buona”).

Ecco un altro VDI:   I mobili spostati alle 4 di mattina

Ho smesso di rispondere.
Vivevo nel silenzio, nel rispetto e nella sopportazione zen.

Finché…
una mattina di dicembre, la ruota ha girato.

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