L'erba del vicino non è sempre più verde

Vicini e fatti divertenti, Storie dal vicinato

Ok, mettiamo che siano le 10 di mattina.

La volta in cui ho buttato l’umido in ciabatte. E mi sono iscritta a un gruppo di anziani.

Ok, mettiamo che siano le 10 di mattina.
Io sono in smart working (cioè: mollo il pc ogni 14 minuti per fissare il frigorifero sperando in un’illuminazione mistica).
Decido di fare qualcosa di utile per la comunità: buttare l’umido.

Mi infilo le ciabatte (quelle pelose, rovinate, modello “non aprire mai se suona il postino”), una felpa lunga fino alle ginocchia e una coda che urla “non mi pettino da giovedì”.
Scendo rapida.
Pianerottolo vuoto.
Scale libere.
Perfetto.

Ma quando apro la porta sul cortile…
BAM.

Assemblea.
Anziani.
Tavolino pieghevole.
Caffè in tazzine vere.
Conversazione in corso.
Io: la bestia dell’umido.

Tutti mi guardano.
La signora Clara (quella che porta sempre il foulard e ti saluta con “ehi tu, della porta beige”) mi dice:

“Vieni, cara, siediti anche tu. Stiamo votando per i fiori del cortile.”

Io?
Io non ho neanche il reggiseno.
Ho in mano un sacchetto che odora di melone andato e fondo di caffè.
Ma per qualche motivo inspiegabile… mi siedo.

Ecco un altro VDI:   Parte "Gloria" di Umberto Tozzi.

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