vi seguo da un po’ e ora tocca a me: vi presento i miei ex coinquilini pazzi.
Non “strani”.
Non “un po’ particolari”.
Pazzi.
Patologici per il calendario lunare e la dieta dei funghi crudi.
Tre persone. Tutte coinquiline mie, tutte contemporaneamente.
Partiamo da Giulia, la regina della casa: non apriva mai le finestre “perché l’aria di città fa invecchiare i mobili”.
Quindi, a luglio, 39 gradi dentro.
Ma lei con sciarpina e finestre chiuse.
Cucinava solo minestroni, anche ad agosto, e lasciava le pentole sul fornello “perché le verdure continuano ad evolvere”.
Poi c’era Dario, il ragazzo silenzioso… che si allenava alle 4 del mattino.
Non sto scherzando.
Addominali, flessioni, musica techno nelle cuffie e respiro da Darth Vader che attraversava le pareti.
Un giorno ho trovato un suo foglio sul tavolo con scritto “schema di sopravvivenza in caso di blackout totale”.
Lo condivideva “per sicurezza”.
Infine Ilenia, artista performativa (parole sue), che faceva meditazione con le ciotole tibetane nel corridoio.
Una volta ha invitato delle persone per un “rituale di disintossicazione energetica” e ci ha chiesto di non usare l’acqua per 48 ore.
Secondo lei, il suono dei rubinetti disturbava l’energia in transito.
Io?
Lavoravo in smart working, seduto accanto al router mentre intorno a me succedeva questo teatro.
Ogni riunione su Zoom era un’esperienza:
– un gong improvviso,
– la pentola che ribolle da due giorni,
– un uomo che fa squat mentre sussurra “resisti”.
Il punto massimo?
Una sera, Dario è entrato in cucina e ha chiesto a Giulia se poteva cucinare qualcosa di crudo per evitare “conflitti termici”.
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