L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Nessuno parlava

Per mesi, nel nostro condominio, si è vissuto un clima da thriller nordico.
A intervalli irregolari, sparivano oggetti leggeri lasciati momentaneamente incustoditi: una borsa della spesa piena di mele, un sacchetto con due panini, una sciarpa messa su una sedia mentre si fumava una sigaretta, persino un pacchetto di fazzoletti nuovo.

Nessuno parlava apertamente di furti, ma la tensione era palpabile.
Qualcuno ha iniziato a sospettare del ragazzo del quarto piano, troppo silenzioso. Qualcun altro della ragazza nuova che “viene da fuori”.
C’era persino chi sosteneva che fosse un senzatetto che si intrufolava nel cortile.

Io stessa, un giorno, sono rientrata dal supermercato con due buste e ho appoggiato una sullo scalino per cercare le chiavi. Quando ho rialzato la testa, la busta era sparita.
Era piena di cose noiose: pane in cassetta, zucchine, carta igienica. Ma era mia.
Lì ho iniziato a pensare che ci fosse qualcuno che ci osservava.
Qualcuno tra noi.

Ecco un altro VDI:   I cani incustoditi mentre la famiglia è al mare

Poi una mattina, verso le sei, la signora del primo piano esce per portare fuori il cane e assiste alla scena.
Un corvo — un corvo enorme, arrogante e con movenze da ladro professionista — si cala dal tetto, afferra una busta con una delle zampe (non so come) e ci infila il becco per tirar fuori… una fetta di pancarré.

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