L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

L’intruso di notte

La casa dove vivo era comunque già proprietà dei miei ed è un seminterrato con una specie di balconcino rialzato poco sotto la strada a cui si accede dalla finestra della camera da letto.

Nei giorni passati si è avverato l’incubo di qualsiasi ventenne che va a vivere completamente sola: nella notte mentre sto a letto sento dei rumori, come di un tonfo. Essendo vicino alla strada potrebbe essere qualsiasi cosa, ma ho una brutta sensazione. Avendo paura del buio pesto dormo con una lucina e non si vede bene fuori. Si sentono questi rumori e io sono terrorizzata anche solo di spegnere la luce rimanere al buio e vedere qualcuno fuori dalla mia finestra (da cui non si vede affatto la strada perché appunto ci sta questo pianerottolino).

Succede anche una seconda volta, tempo dopo, e mi sembra sempre più assolutamente inequivocabile che ci sia qualcuno. Mi spavento e prima di controllare chiamo il mio ragazzo ovviamente morto di sonno al telefono per non farmela sotto in questa situazione di me**a mentre tremo di paura.
Scavalcare il cancello dalla strada è facilissimo perché ci sono varie robe che creano dei veri propri gradini, e lo facevo anche da piccola. Quindi nel tempo in cui faccio la telefonata spengo la luce e cerco di illuminare fuori, ma mentre si sentono i rumori non riesco a vedere niente.
Ovviamente ho visto abbastanza horror da aspettare il mattino per uscire sul balconcino, che ammetto di tenere veramente male: mi secca troppo aprire la grata con le chiavi e dovermi arrampicare fuori uccidendomi la coscia con la cornice della finestra.

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Quello che trovo è che in un punto cieco di fianco alla finestra c’è una piccola piramide di cicche di sigaretta ammucchiate deliberatamente come solo un serial killer farebbe, come per dire “sono stato qui sera dopo sera”.

Chiamo i miei per raccontare tutto l’accaduto e viene fuori che da quelle parti era già successo, e che mia madre lo aveva pure visto qualche estate prima, quando lei che viveva lì. Lo ha visto mentre andava via, maglietta gialla capelli scuri, abbronzato.

“Tesoro, tu non devi dare possibilità alla gente di fare queste cose, devi stare attenta perché dalla strada a dentro casa tua si sente tutto e attira la curiosità. A casa stai vestita, parla piano e non fare cose strane. Ma soprattutto c’è la luce di fuori che puoi accendere. Non farti più tutti questi problemi e vedrai che non ci viene più”.

E fu così che da allora si aggiunse alla bolletta il tenere tutta la notte la luce esterna che dà su quel balconcino/pianerottolo. Se solo lo avessi saputo prima!
In più ho messo le tende, anche se era una finestra che non dava sulla strada.

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