Nel piccolo condominio dove abito, che già di per sé è un mezzo miracolo, andiamo tutti d’accordo. Niente liti per i rumori, niente guerre per il posto auto, niente assemblee infinite: noi facciamo addirittura le riunioni-aperitivo. Arriviamo con torte, pizzette, salumi, si brinda e si parla di spese condominiali con lo stesso spirito con cui si commenta la partita della domenica.
Ma, come in ogni storia, c’è la stonatura.
Il proprietario di uno degli appartamenti locati.
Un uomo che, se potesse, farebbe pagare pedaggio pure all’aria che respira. Ricco da far schifo, ma con la tirchieria che neanche Zio Paperone, anzi… lui al confronto sembra un benefattore.
Episodi da raccontare ce ne sarebbero a pacchi: dal giorno in cui ha chiesto il rimborso di 20 centesimi perché “il caffè della macchinetta era corto”, a quando ha proposto di cambiare le lampadine delle scale con quelle a luce fioca perché costavano 3 cent in meno. Ma l’ultimo episodio, credetemi, batte tutto.
Lascia una risposta