Il mio vicino è un “pianista”. Uso le virgolette non a caso. Abita al piano di sopra, credo da almeno dodici anni, ma non ne sono sicuro perché da quando vivo qui l’unica sua presenza concreta è il rumore del pianoforte.
Suona. Quasi ogni giorno. A volte anche due volte al giorno: mattino e pomeriggio. Domenica compresa. Festivi compresi. Pasquetta? Lui suona. Ferragosto? Lui suona. Il 1° novembre, il 2 giugno, la notte prima degli esami, il giorno della mia febbre a 39: lui suona.
Ora, io non ho nulla contro la musica. Anzi, mi piace. Ho ascoltato jazz, rock, perfino classica. Ma ciò che esce dal suo appartamento non è musica. Sono suoni. Frasi musicali interrotte, scale fatte con l’ansia, accordi presi come se avesse le mani legate dietro la schiena. Più che esercizi di solfeggio, sembrano prove di evacuazione sonora.
A quanto pare studia pianoforte da oltre dieci anni. Ma non migliora. Giuro. Lo stesso brano (se è un brano e non un tentativo di comunicare con entità ultraterrene) lo sento da una vita, uguale a se stesso. Sbaglia sempre alla stessa battuta. È come se vivesse in un loop di “fa-do-la-morte-mia”.
Dreoni
Secondo me in questo caso sei tu il VDM, se il signore suona nelle ore consentite anche se suona male o non ti piace perché devi umiliarlo così?
Claudio
Quindi nelle “ore consentite” posso tenere la TV o lo stereo ad alto volume imponendo agli altri di sentire i miei programmi e musica preferiti? chiedo per un amico