Questa è la storia dei coinquilini più strani con cui abbia mai vissuto.
E anche i più coerenti.
Ho diviso casa per un anno con due ragazzi: Elia e Sofia.
Erano fidanzati, vegani, appassionati di astronomia, convinti che tutto dovesse seguire il ritmo delle stelle.
Ma non in modo generico, tipo “oggi Mercurio è storto”.
No no.
Ogni singola cosa nella casa era scandita da un calendario lunare scritto a mano e attaccato sul frigo.
Si cucinava solo in certe fasi lunari.
Si lavava il pavimento solo quando la luna era calante (“per togliere il vecchio”).
Si cambiavano le lenzuola solo in luna piena (“per assorbire energia nuova”).
Una volta ho passato tre giorni con la federa del cuscino di riserva perché “non era il momento giusto per rinfrescare il letto”.
Erano metodici.
Coerenti, come dicevo.
Se cadeva una forchetta a terra, Elia prendeva il pendolo e controllava se “era un segnale o solo gravità”.
Sofia aveva un diario dei sogni condiviso. Sì, condiviso.
“Se sogni una volpe, scrivilo: potrebbe averlo sognato anche lui.”
Eppure… funzionavano.
Niente era lasciato al caso.
Facevano la spesa ogni venerdì pomeriggio perché è quando Saturno “guida le decisioni materiali” (giuro), e tornavano sempre con le stesse identiche cose, nella stessa busta.
Una volta mi hanno visto tagliare le unghie un mercoledì e mi hanno guardato come se stessi evocando una maledizione.
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