Volevo condividere con voi la gioia infinita della chat condominiale.
Quando l’hanno creata, sembrava una buona idea.
“Solo comunicazioni urgenti”, aveva scritto l’amministratore.
Era il 2021.
Eravamo in 6 nel gruppo.
Ora siamo in 18, compreso il figlio della signora del terzo piano che non vive nemmeno qui ma commenta tutto con meme.
All’inizio si parlava di luci fulminate, pulizie scale, pacchi smarriti.
Poi… si è scatenato l’inferno.
Tutto è cominciato con un innocente messaggio della signora Carla:
“Buongiorno, ho notato che qualcuno lascia le scarpe fuori dalla porta. Non è molto decoroso.”
Da lì:
– La risposta passiva-aggressiva del secondo piano (“ci sono problemi ben più gravi”)
– L’entrata a gamba tesa del piano terra (“certe persone dovrebbero imparare l’educazione”)
– L’arrivo del meme del panda che piange, senza contesto
Nel giro di due giorni si è parlato di:
– chi stende mutande visibili
– chi sciacqua il terrazzo dopo le 18
– chi ha il profumo per ambienti “troppo invadente”
– e, ovviamente, chi sbatte i tappeti come se volesse sfidare la gravità
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