Mi sa che oggi scrivo più per sfogarmi che per far ridere, ma magari qualcuno ci si ritrova.
Nel mio condominio c’è una famiglia che ha trasformato il cortile in un’area picnic personale.
Barbecue fisso, tavolo di plastica, gazebo piegato dal vento ma ancora lì da due estati.
Ogni domenica – e dico OGNI – parte la grigliata.
Ora, nulla contro il barbecue.
Anzi, pure a me piace.
Ma quando il fumo entra in casa anche a finestre chiuse, quando le magliette stese sanno di salsiccia e la mia gatta si rifugia sotto il letto per l’odore, allora no.
Ho provato a parlarci. Con calma. Risposta:
“È casa nostra, facciamo come ci pare.”
Ho chiesto all’amministratore se fosse regolare fare fuoco in cortile.
“Eh, non si potrebbe… ma se non si lamentano in molti, è complicato…”
Complicato.
Strano che non sia complicato quando ti dimentichi di differenziare la carta o se parcheggi mezzo centimetro fuori linea.
Strano che quando c’è da multare un condomino per una bici fuori posto, arriva subito l’avviso.
Ma se il regolamento dice “no fuochi in cortile”, perché vale solo quando è comodo?
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